n o m i n a l e op. 31
introduzione oltre le scogliere, ben oltre
nel libero cielo e sopra un mare
qualche raro gabbiano
e più lontano, all’orizzonte quasi
pochi altri
senza un battito d’ali
tema dalla sabbia alle nubi, oltre le nubi
alla deriva in uno strano cielo
immemore
variazioni 1 l’ampia apertura alare, calligrafica
nell’aria: quel grado di libertà
quel grido solo, verso le scogliere
marmoree
2 e nel riflusso dell’alta marea
un lento volo al largo
nel riflesso a specchio, sistemi d’alghe
preludio d’ombra
3 lento battito notturno del cuore
librato alla velocità perfetta
4 fuori dalle nebbie, verso l’azzurro
l’azzurro ossessivo come l’idea
totale di una parola straniera
alla lingua
5 al solo desiderio
notte, disperazione e gioia
dal suo canto fino
al sorriso
aperto mare
dove traiettorie snervanti
verso nessun luogo
lontano
6 nel flusso d’incoscienza
il pensiero di un altrove:
preliminare breve
al plesso solare
7 non il ricordo del sole nei fiori
di ghiaccio dentro
golfi d’ombra
raccordi a gran volta
amnesie
geometriche
voci del vento, cori
in rarefazione verso
un raggio violetto
8 rari gabbiani
alla volta del mare
come in attesa
9 ben oltre la linea di un ricordo
dove solo quel canto ormai
straniero alla terra
finale nelle serene notti d’altura
nelle tempeste
a una distanza sempre insicura
nella celeste memoria d’acqua
dove difficili accordi, difficili
come pochi altri pensieri
nei cieli invisibili a uno sguardo
troppo umano, troppo lontano
il diaframma del non ritorno,
l’eterna calma piatta,
che solo rare parole
in forme dai nomi di vetro
come richiami o bagliori
nel libero nonsenso
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*) Arnold Schoenberg, Variazioni op. 31 (1926-28)